Parole Plurali

Proposta di Lavoro a cura di F. Ardigò, R. Zelioli

Finalità

L’esigenza di rafforzare relazioni di senso, inclusive, partecipate, comuni, è forte per tutti gli ospiti della comunità La Ginestra: chi è ospitato ma anche chi ospita, pazienti, operatori, amici, visitatori, abitanti comunque tutti di un mondo in cui i muri della comunità si aprono e non si chiudono.

Il benessere di chi vive La Ginestra, non soltanto perché ci vive ma perché la fa vivere (pazienti, operatori, personale vario, amministratori, amici e visitatori), è l’esigenza principale che orienta ogni attività. Un benessere umano, fatto di rispetto e di considerazione, di ascolto e di partecipazione, di individualità e di convivenza, di attribuzione di valore alla sofferenza a volte estrema per poterne dare alla dignità della sua liberazione.

Crediamo che tutto questo si possa promuovere nell’esercizio apparentemente semplice eppure delicato e complesso di un laboratorio di parole, in cui creare significati, metterne in comune alcuni e perseguirne altri, nell’accoglienza e nel rispetto di ciascuno per la considerazione profonda della dignità di tutti.

Proponiamo quindi una serie di esercizi attraverso il gioco con le parole e delle parole: costruire storie, istituire significati, discuterne limiti e potenzialità, svilupparne i contorni ed esplorarne i confini diventa il nostro esercizio quotidiano e costante per contribuire ad un mondo nuovo, più accogliente, più rispettoso, più libero, più giusto.

Un esercizio complesso e delicato, eppure fortissimo, di appropriazione di libertà, che si completa quando la si dona a chi ascolta queste nuove parole, queste nuove storie: un esercizio al rispetto di tutti atttraverso il rispetto di ciascuno, di costruzione di una comunità attraverso un senso condiviso e divertente,  di apertura al mondo, di alternativa a ciò che ancora non va, di cittadinanza plurale e democratica.

Il lavoro, nutrito da diverse riflessioni di ordine filosofico (soprattutto fenomenologico) sull’approccio alla sofferenza psichica e al suo rapporto con il mondo, si ispira ad alcune intenzioni pedagogiche e tecniche suggerite dalla Grammatica della Fantasia di Gianni Rodari e a riflessioni metodologiche condotte dallo stesso Rodari, da Mario Lodi, da Don Lorenzo Milani. [1]